Muff Blaster è un massiccio distorsore in grado di esplorare le grasse sonorità dei più famosi pedali Muff-oriented che hanno fatto la storia, e che dal 1970 ad oggi non sono mai passati di moda trovando ampio spazio nei più variegati generi musicali: dal Blues all’Heavy Metal, dal Jazz allo Stoner.
Breve storia che genera un’ispirazione
Nel 1968, Mike Matthews, un tecnico informatico IBM fonda la nota azienda Electro-Harmonix. Nel 1969 lo stesso Matthews da vita ad un preamplificatore chiamato LPB-1 dal quale partorisce la vera grande idea per creare un prototipo chiamato Muff Fuzz, in questo dispositivo altro non vi era che 2 unità LPB-1 in cascata, unità che è stata perfezionata nel giro di pochi mesi con il prezioso aiuto del chitarrista Jimi Hendrix (fondamentale nella realizzazione di questo prototipo) aggiungendo alcuni componenti nei 2 stadi di preamplificazione, concludendo con l’aggiunta di un controllo di sustain (distorsione) e un controllo di tono.
Verso la metà dell’anno 1970 il Big Muff viene messo sul mercato riscuotendo un ottimo successo: il chitarrista Carlos Santana ne ho ordinato uno via posta direttamente da Mike Matthews nel 1971, il chitarrista dei Pink Floyd negli anni seguenti ne ha creato un vero e proprio marchio di fabbrica del suo sound, tanto da renderlo indispensabile. Thin Lizzy, Kiss, Frank Zappa solo per citarne alcuni, hanno contribuito alla diffusione del Big Muff su larga scala; nelle due decadi successive questo distorsore è stato scelto anche da band come The Smashing Pumpkins, NOFX, White Stripes e molti altri, tra i quali i Mudhoney che hanno addirittura voluto omaggiare questo oggetto di culto intitolando un loro brano “Superfuzz Big Muff“.
Fuzz e distorsione…
Distorsore e fuzz hanno un denominatore comune: quello di generare distorsione, la modalità di come questa venga raggiunta non cambia in base al nome che viene dato all’unità, bensì a come questa è stata progettata. Le più famose fuzz-boxes sono state sviluppate negli anni ’60 e di norma progettate per essere collegate come primo effetto della catena per interfacciarsi al meglio con l’alta impedenza dei magneti della chitarra, ne deriva (spesso ma non sempre) una sorprendente pulizia di segnale abbassando il potenziometro del volume della chitarra. Il termine “distorsore” è invece molto più generico, e, per convenzione, nel pensiero comune, senza addentrarci in discorsi prettamente tecnici, viene considerato più moderno.
Il Muff Blaster, così come la serie dei Big Muff godono del beneficio di entrambi i mondi: non vi è innanzitutto la necessità di doverlo collegare per forza come primo pedale in catena, la sua elevata impedenza di ingresso ne consentono un pieno utilizzo in qualsiasi pedalboard; ad alti livelli di distorsione, la circuitazione a 4 stadi, consente di conferire alla chitarra dei timbri moderni senza rinunciare alla dinamica.
Potenzialità del Muff Blaster
La serie di Big Muff dal 1970 ad oggi è stata molto ricca, la circuitazione veniva modificata molto spesso e questo processo ha portato i suoi utilizzatori a preferire una versione piuttosto che un’altra. Le 3 modalità del Muff Blaster si ispirano proprio ai 3 modelli più utilizzati e meglio riusciti di Electro-Harmonix, racchiusi in un unico pedale: Ram’s Head Big Muff, Civil War Big Muff e Green Russian Big Muff.
In aggiunta troviamo un controllo denominato “Gate” che ricrea un effetto molto particolare di degradazione del suono, molto usato negli anni ’60 ma tornato alla luce negli anni 2000 con l’effetto Bit-Crusher che simula i suoni dei videogame vintage. Il controllo “Gate” non interviene se il relativo potenziometro è posizionato al massimo, diminuendo però il suo valore si possono ottenere suoni strani e bizzarri che vanno da un simulatore di strumenti a fiato ad, appunto, i suoni delle consolle e dei videogame degli anni ’80.
I controlli
Il Muff Blaster dispone di 4 potenziometri:
Sustain (controlla la distorsione ed il sustain del nostro suono);
Tone (permette di governare al meglio il timbro, bassi valori per un suono carico di basse frequenze e alti valori per un suono ricco di armoniche);
Volume (gestisce il volume di uscita);
Gate (se impostato al massimo la circuitazione di gate è disinserita, riducendo questo controllo si ottengono strane ed imprevedibili sonorità).
Il selettore a levetta prevede le seguenti modalità:
RAM: modalità fortemente ispirata al Big Muff Ram’s Head (preferita fra gli altri da David Gilmour dalla seconda metà degli anni ’70 a fine anni ’80);
WAR: configurazione circuitale molto simile al Big Muff Civil War (leggermente meno aggressiva e più definita);
SOV: modalità basata sul Big Muff Green Russian (graffiante al punto giusto, dal carattere molto selvaggio).
Il Muff Blaster può essere alimentato a batteria da 9V (non inclusa) o da un alimentatore esterno (non incluso). Questo dispositivo accetta solo tensioni da 9V.